LA
RAGAZZA DEL CARRUBO
E'
ancora lì il grande albero, a trenta metri dalla casa
di campagna con il suo tronco intatto e i grandi rami che
salgono verso il cielo e le radici grosse, potenti che scavano
la terra. E' ancora lì la grande pietra di tufo dove
da piccola mi sedevo e sognavo.
Era
il mio universo; per me il mondo incominciava e finiva sotto
la grande ombra del carrubo. I miei sogni si ingrandivano
e si dilatavano seguendo le figure che i rami proiettavano
sul terreno.
I
miei amici erano gli abitanti dell'albero, il grillo verde
che saltellava, le cicale con il loro canto estenuante, le
farfalle con le loro danze, la lucertolina che si affacciava
timida dalla tana, il fuco con il suo incedere rumoroso e
incerto. Li conoscevo tutti, li amavo e rispettavo la loro
vita.
Erano
i miei compagni di giochi, ero gelosa. Avevo paura degli esseri
umani che vedevo all'orizzonte ai confini del mio mondo. Li
sentivo parlare, cantare, vivere. Per me non esisteva nulla
al di fuori dell'ombra del grande albero. Sapevo che un giorno
- come tutti - avrei varcato anch'io i confini del mio mondo
e sarei andata a confondermi con gli altri. Lo sapevo e temevo,
avevo una grande paura che mi faceva battere il cuore, una
paura che ancora oggi non mi abbandona.
Ora
non c'è più niente intorno all'albero.
E'
rimasto solo.
La
casa del nonno è vuota, il fuoco nel camino è
spento da anni, le imposte ormai vecchie si reggono appena,
il pozzo nel cortile è secco.
Intorno
ci sono industrie e strade asfaltate, non si sentono più
i canti dei contadini durante la vendemmia, l'odore del pane
appena sfornato, non si sente nemmeno più l'odore della
terra appena zappata.
Quell'orizzonte
pieno di gente diversa che da bambina temevo di affrontare
ora è qui, ha inaridito la terra, ha seccato i pozzi,
ha ucciso gli amici della mia infanzia, ha violentato il mio
paradiso, la mia fanciullezza.
Anch'io
quando torno per ritrovarmi, sono ormai come la gente che
vedevo all'orizzonte, proprio come loro o peggio di loro.
Ho
lasciato nel sentiero del lago le mie scarpe alla moda, il
mio vestito firmato, ho buttato nel pozzo i miei gioielli,
ho indossato l'abitino a fiori del giorno di festa, i sandali
sui piedi nudi e ho steso la mano nel vuoto per stringere
la mano grande, calda, nodosa del nonno che mi accompagnava
sotto il carrubo.
Mi
sono seduta accanto a lui sulla grande pietra di tufo e con
le orecchie tese ascolto... vedo... ricordo... e racconto.
E'
uno dei miei motivi per cui mi accingo a scrivere alcuni episodi
della mia vita, certamente non perché sento la vogli
di diventare una scrittrice o di avere qualche giorno di celebrità.
Il
mio racconto frammentario, disordinato, imperfetto nel tempo
tocca soltanto alcuni momenti della mia esistenza, parte dalla
mia fanciullezza, scorre su alcuni momenti della mia giovinezza.
Arriva
ai giorni nostri. E' un diario segreto, scritto prima nella
memoria, raccontato a me stessa prima di addormentarmi o negli
intervalli del mio lavoro, è una ricerca frenetica
della verità in un mondo di bugie, è un dialogo
senza copione.
Un
dialogo con chi ha un grande desiderio di vincere la battaglia
della vita, con chi si accinge ad entrare nell'accecante luce
della ribalta, con chi sente il richiamo delle sirene della
celebrità, con chi seduto in un'attesa spasmodica,
attende lo squillo del telefono per un lavoro.
Un
dialogo con te, Giulia, Maria, Barbara, Vanessa, Lucia, Luisa,
con te che non vedi l'ora di sfilare in bikini ad un concorso
di bellezza.
Un
dialogo con i genitori di Giulia, Maria, Barbara, Vanessa,
Lucia, Luisa che vogliono o che non vogliono che la figlia
intraprenda la via dello spettacolo.
Io
metto a loro disposizione il racconte delle tappe della mia
vita, i momenti brutti e quelli lieti, i momenti di grande
sincerità, vissuti con intensità, affinché
possano ricavare una sfida, un suggerimento, una via, una
speranza per il loro successo.
Già,
il successo!
Non
è niente! Non esiste!
Se
al mattino quando guardi allo specchio il tuo corpo bellissimo,
perfetto, armonico, desiderabile, non vedi nei tuoi occhi
quella luce intensa, abbagliante, rassicurante che è
la finestra del tuo cuore! |